Nell’ articolo precedente https://psicologaleombruno.it/ansia-cose/ abbiamo visto come l’ansia abbia una natura adattiva, utile a fronteggiare i reali pericoli, motivo per il quale si accompagna a dei cambiamenti fisiologici prodotti dall’ adrenalina che entra in circolo nel sangue, in quanto ansia e paura segnalano un pericolo e quindi ci preparano fisicamente ad una reazione tipo “attacco-fuga” generando dei sintomi fisici.
SINTOMI FISICI DELL’ANSIA
- nodo alla gola
- fame d’aria
- tremore
- tensione
- sudore
- palpitazione
- aumento della frequenza cardiaca
- vertigini
- nausea
- formicolii alle estremità ed intorno alla bocca
- alterazioni del sonno
- alterazioni della normale alimentazione (mangiare troppo o troppo poco)
- sensazione di testa vuota o leggera
- derealizzazione e depersonalizzazione.
L’ansia tuttavia, presenta anche sintomi cognitivi e sintomi comportamentali.
SINTOMI COGNITIVI DELL’ANSIA
- il senso di vuoto mentale
- difficoltà di concentrazione
- un senso crescente di allarme e di pericolo
- l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
- la messa in atto di comportamenti protettivi cognitivi
- la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.
SINTOMI COMPORTAMENTALI DELL’ANSIA
Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga, per questo è frequente il ricorso ai familiari o agli amici in occasioni di crisi d’ansia. Ciò può ridurre la propria autonomia e stabilire una forma di invalidante dipendenza dall’altro. La strategia principale istintiva di gestione dell’ansia è inoltre l’evitamento della situazione temuta (strategia “better safe than sorry” – “meglio prevenire che curare”).
Sono frequenti inoltre comportamenti protettivi (farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno, etc) che se nell’immediato sembrano dare sollievo a lungo andare generano e rinforzano un pericoloso circolo vizioso.
Aspetto non secondario legato all’ansia patologica è la sua incidenza sull’umore: chi soffre d’ansia patologica tende ad avere una flessione del tono dell’umore. I sintomi legati all’ansia compromettono la qualità della vita, in quanto la persona che ne soffre tende a limitare attività e abitudini che prima di star male affrontava tranquillamente. La persona, inoltre, tenderà a giudicarsi negativamente per il proprio vissuto, ad incolparsi per quello che prova e tutto ciò genera un senso di frustrazione e di insoddisfazione per la propria vita.
COSA FARE
È importante che tu sappia e ripeta a te stesso che l’ansia è un’emozione e come tale va trattata. L’ansia va accolta e compresa al fine di poterla affrontare nel migliore dei modi. Ciò che NON VA MAI FATTO è RESPINGERE le sensazioni che si provano (seppur sgradevoli e spiacevoli).
È utile avere un DIARIO DELL’ANSIA nel quale scrivere quali sono i pensieri ricorrenti connessi ai sintomi dell’ansia, o le situazioni attivanti. Potresti scoprire che c’è qualcosa nella tua vita che non ti soddisfa, individuare sentimenti di inadeguatezza o percezione di scarsa efficacia, oppure comprendere che si è sottoposti ad un eccessivo carico di responsabilità.
Sono molti utili le TECNICHE DI RESPIRAZIONE E DI RILASSAMENTO che vanno praticate quotidianamente.
Infine, intraprendere un PERCORSO DI PSICOTERAPIA ti aiuterebbe a sentirti supportato, compreso e guidato nella spiegazione del tuo disagio e nel padroneggiamento delle strategie più utili.
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